lunedì 31 gennaio 2011

Stage, giorno 1

Questa mattina sono arrivata con mezz'ora di anticipo all'asilo, ho incontrato la maestra Silvia, che mi ha spiegato a grandi linee l'organizzazione interna della struttura. Sono arrivati i primi bambini, e anche se un po' impacciata, ho cominciato a parlare con loro, presentandomi come una "nuova maestra".
La mia tutor è malata, quindi fino all'ultimo non sapevo in che classe sarei andata. Alla fine sono stata affidata ad Assunta, la maestra della sezione Blu.
Dalle 8°° alle 9°° i bambini hanno giocato liberamente nella loro sezione, e poi siamo andati a teatro, abbiamo assistito allo spettacolo "Il folletto dei sogni" (presentata dalla compagnia teatrale L'IRIDE di Lavis). Un simpatico spettacolo in cui un personaggio sfogliava un grande libro, molto scenografico, dal quale si potevano estrarre oggetti nascosti, personaggi..
Rientrati a scuola i bambini si sono lavati le mani, e poi hanno cantato con la maestra nello spogliatoio, mentre io e l'altra maestra abbiamo apparecchiato la tavola (solo per oggi però, perchè di solito è compito dei bambini).
Dopo pranzo i bambini hanno giocato nel cortile dietro la scuola, mentre le maestre, a turno, andavano a pranzare.
Nel complesso è stata una bella giornata, simpatica e anche istruttiva.
Sono fiduciosa :)

L'adulto alle prese con il bambino

Le regole : la famiglia ha il compito di allevare ed inserire i figli nel mondo adulto. La domanda che i genitori si pongono più frequentemente è: che stile educativo devo adottare? Devo essere più rigido o permissivo? Non esistono modelli educativi assoluti, ma sicuramente l’esistenza di regole e la capacità di saper dire di “no” al bambino, sono un fattore educativo di primaria importanza. Contrariamente a come si crede, l’imposizione di regole rappresenta un atto di fiducia nei confronti del bambino, che può riflettere sul suo atteggiamento.
La troppa rigidità o l’iperprotezione da parte di un genitore possono deviare il corretto sviluppo del bambino; infatti per lui i rimproveri e le approvazioni sono elementi attraverso i quali costruisce l’interazione con i famigliari. Affrontando l’autorità genitoriale il bambino sviluppa quello che Freud definisce il “Super-Io”, nonché la coscienza morale.
Le punizioni o le urla possono creare nel bambino uno stato d’ansia che porta ad un desiderio di continuo voler accontentare le richieste dei genitori, questo comportamento è definito conformismo psicologico, che implica un atteggiamento di compiacenza e soggezione verso gli altri. 
Le troppe attenzioni, invece, non consentono al bambino di sperimentare, di scoprire, e anche di sbagliare, quindi  di ritenersi autonomo sentendosi  sempre dipendente dai genitori.
Un altro fattore molto dannoso per la crescita del bambino è la trascuratezza da parte dei genitori magari troppo presi dalle attività lavorative o quotidiane. I bambini che trascorrono un’infanzia di questo tipo rischiano di diventare ansiosi e in continua ricerca d’affetto e attenzioni.
  • L'adulto non si deve sostituire al bambino, ma deve aiutarlo nello sviluopare la sua mente.       Il bambino che cammina dev'essere visto come un esploratore, e la mano come quel mezzo attraverso il quale il bambino può esprimere i suoi sentimenti ed entrare in contatto con il mondo.
(Maria Montessori, 1956).